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Segni di devozione popolare_Palermo, vicolo Brugno' # 2

Segni di devozione popolare_Palermo, vicolo Brugno' # 2

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Carlo.Pollaci


Premium (World), Palermo

Segni di devozione popolare_Palermo, vicolo Brugno' # 2

Nel vicolo Brugnò di Palermo i festeggiamenti in onore di Santa Rosalia sono davvero speciali

Il Festino (u Fistinu) è una celebrazione religiosa riconosciuta come patrimonio immateriale d'Italia dall'Istituto centrale per la Demo Etno Antropologia) in onore di Santa Rosalia, che si svolge a Palermo dal 10 al 15 luglio.

Tutto ha origine il 15 luglio 1624 quando il marinaio Vito Amodeo trovò in una grotta di Monte Pellegrino (che sovrasta Palermo) un cranio e poi l'intero corpo di Rosalia, che lì, secoli prima aveva vissuto in eremitaggio.

Le ossa bianchissime rinvenute sul Monte Pellegrino, riconosciute dal clero e dal popolo come appartenenti a Rosalia, che era stata l’unica donna vissuta in eremitaggio in quel luogo, vennero portate in processione per le vie della Città, afflitta dalla peste. Il passaggio delle reliquie ebbe l’effetto miracoloso di arrestare l’epidemia e di fare guarire quelli afflitti dal fatale morbo.
Da allora il rito si ripete, avendo come momento culminante una solenne processione che si svolge il 14 luglio e che è dominata dal carro trionfale, sul quale prendono posto musici, cantori e autorità civili e religiose.

Però, da una sessantina d’anni a questa parte, un vicoletto proprio di fronte la Cattedrale, e che normalmente quasi neanche si nota per quanto è stretto, nei giorni del Festino viene riccamente addobbato a festa, richiamando un gran numero di visitatori, fedeli, turisti e semplici curiosi. Sono i componenti di alcune famiglie devote alla Santa, che “da sempre” abitano nel vicolo, ad allestire uno spettacolare altarino dedicato alla Santa, a Santuzza per i palermitani, e a decorarne le pareti con fiori e luminarie, cimeli, reliquie e non solo, in quanto vi espongono anche le foto di famiglia, antiche e recenti. Quindi prendono posto su sedie e panche disposte ai lati delle porte d’ingresso delle proprie abitazioni, accogliendo in silenzio i visitatori che, gomito a gomito nell’angusto ambiente, si dirigono verso l’altarino, che posto a chiusura del vicolo obbliga, per uscirne, al percorso inverso. Non chiedono nulla. Chi vuole lascia una offerta che contribuirà all’allestimento dell’anno successivo.

Queste fotografie sono state scattate in occasione del 393° Festino, 14 luglio 2017.

Testo e foto di Carlo Pollaci

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